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Lavoro agile ad orario fisso: prende corpo una nuova tipologia di lavoro a distanza nel pubblico impiego

Dopo la sottoscrizione del nuovo CCNL relativo al triennio 2019-2021, il lavoro agile nella Pubblica amministrazione non sarà più organizzato solo per obiettivi e fasce orarie. Con ogni probabilità, infatti, verrà introdotta anche una nuova tipologia di lavoro a distanza tra il lavoro agile senza vincolo di tempo e di luogo, legato agli obiettivi di servizio, e il telelavoro regolamentato contrattualmente già dal 2000.

È questa una delle principali novità emersa quest’oggi dal confronto tra Aran e sindacati al tavolo del rinnovo del contratto del comparto delle Funzioni centrali. 

Questa ulteriore modalità di lavoro da remoto, attivabile come quello agile previo confronto con le organizzazioni sindacali e per effetto della disponibilità volontaria del lavoratore, presupporrà il controllo del tempo lavorato e, proprio per questo, confermerà tutti gli istituti contrattuali e i trattamenti economici collegati, dalle indennità ai compensi per lavoro straordinario fino al riconoscimento del buono pasto nel rispetto delle norme contrattuali già note.

In pratica i dipendenti lavoreranno da casa come se fossero in ufficio, con un periodo fisso di lavoro (per esempio dalle 7 alle 13).

Un altro tema sul quale oggi si sono registrati sostanziali passi avanti è quello delle progressioni economiche. Prende corpo, infatti, un meccanismo per le progressioni economiche all’interno delle aree basato su due criteri principali – valutazione individuale e esperienza professionale maturata, attribuendo alla prima un peso non inferiore ad una certa percentuale (le OO.SS. propongono il 30 per cento mentre l’Aran sembra orientata al 50 per cento). La contrattazione integrativa, poi, potrà legittimamente indicare ulteriori criteri, bilanciando il tutto però con un correttivo percentuale legato al numero di anni di mancata acquisizione del differenziale per favorire una sorta di rotazione tra il personale non escluso dalle procedure (il meccanismo dei differenziali, infatti, escluderebbe dalle procedure chi nel triennio precedente è stato oggetto di sanzioni disciplinari).

Rimangono ancora da definire il valore economico dei differenziali stipendiali e la quantità di differenziali massima che ogni dipendente potrà acquisire nel corso della sua vita lavorativa, ma a tal fine occorrerà prima conoscere l’effettiva entità delle risorse rese disponibili dalla prossima legge di bilancio per il finanziamento del nuovo CCNL.