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L’Anci torna a chiedere con forza la modifica della norma che abroga il nulla osta per la mobilità dei dipendenti

“La questione è molto semplice – ha affermato Jacopo Massaro, Sindaco di Belluno e delegato Anci al personale: il trattamento economico accessorio medio negli enti locali è più basso rispetto agli altri Enti e comparti, e non può essere incrementato a causa dei vincoli finanziari alla spesa di personale; questo significa che non abbiamo strumenti per trattenere i nostri dipendenti e dirigenti attratti da posizioni lavorative meglio retribuite e per frenare il depauperamento di competenze e professionalità”. Prosegue Massaro: “La norma del Decreto Reclutamento che ha previsto questa abrogazione disciplina anche alcune eccezioni, che però sono pensate per i Ministeri e le amministrazioni centrali, che hanno dimensioni e funzionalità diverse dai Comuni. Per queste ragioni abbiamo ha chiesto al Parlamento di introdurre con un correttivo anche alcune deroghe a misura di enti locali, in grado di garantire in ogni caso la continuità dei servizi fondamentali, visto che, lo ricordiamo, i Comuni sono le istituzioni di prossimità per cittadini e imprese”.

Secondo Massimo Castelli, Sindaco di Cerignale e coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni, “si tratta di un fenomeno che già conosciamo bene, il nostro allarme è fondato sui fatti e non può essere lasciato cadere. I piccoli Comuni hanno ancora meno attrattività e sono diventati ormai la scuola dove i giovani, reclutati con mille difficoltà, si formano per poi prendere incarichi o transitare in altre amministrazioni. La norma del Decreto reclutamento mantiene il nulla osta per i casi di infungibilità: per piccoli enti che hanno poche unità di personale sono chiaramente tutti infungibili. I tempi per la sostituzione del ragioniere o del tecnico che decidono di spostarsi in Regione o al Ministero possono causare la paralisi amministrativa. Di conseguenza – conclude Castelli – ferma la necessità di escludere l’applicazione della norma al comparto degli enti locali, è quanto meno indispensabile consentire almeno la sostituzione immediata del personale che cessa dal servizio per mobilità, in deroga ai vincoli finanziari”.