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Aggiornamento biennale del PEF TARI: entro il 20 luglio le osservazioni finali ad ARERA

Lo scorso 21 giugno ARERA ha reso disponibile il Documento di Consultazione 275/2023/R/Rif avente ad oggetto “Orientamenti per l’aggiornamento biennale 2024-2025 del metodo tariffario rifiuti (Mtr-2)”.

Di seguito sono indicate alcune criticità che abbiamo rilevato nell’ambito dell’analisi del menzionato Documento. Tra gli aggiornamenti previsti, rispetto a quanto approvato con Deliberazione 363/2021 per la predisposizione del PEF 2022-2025, vi è la possibilità per l’ETC di valorizzare, per ciascuna delle annualità 2024 e 2025 e nella misura massima del 7%, un coefficiente a copertura dei maggiori oneri sostenuti per il servizio integrato di gestione negli anni 2022 e 2023 riconducibili alla dinamica dei prezzi dei fattori della produzione, fermo restando che il parametro che determina il limite di crescita annuale delle entrate tariffarie non può assumere valore superiore a quello massimo risultante dalla formula di cui al comma 4.2 del MTR-2.

Non risulta chiaro se tale formula verrà aggiornata con l’inserimento di un nuovo coefficiente e se la valorizzazione di quest’ultimo sarebbe ulteriore all’eventuale valorizzazione degli altri coefficienti oppure sarebbe alternativa, generando comunque un limite al 9,6% di incremento rispetto alle entrate tariffarie dell’anno precedente. Appare evidente che, anche in tal caso, volendo escludere la valorizzazione dei coefficienti PG e QL (ipotizzando quindi un servizio erogato in condizioni uniformi nel tempo), la massima valorizzazione del parametro di crescita si attesterebbe al valore pari a 9,6% di incremento rispetto al PEF determinato per l’anno 2023 e ciò non consentirebbe nemmeno di recuperare i costi efficienti rilevati nell’anno 2022 e opportunamente adeguati mediante l’applicazione del tasso di inflazione.

A parere di chi scrive sarebbe di gran lunga più coerente la possibilità di introdurre un coefficiente ulteriore connesso solo ed esclusivamente alla dinamica inflattiva: in questo modo non si limiterebbero i Comuni che oltre a tale incremento avessero ampliato il perimetro gestionale o la qualità del servizio, consentendo loro di sommare il nuovo coefficiente ai già esistenti PG e QL.

Gli indici di adeguamento all’inflazione I2023, I2024 (che sono funzionali a rendere utilizzabili i costi rilevati nell’anno a-2 quindi 2022 per il prossimo PEF 2024), sono così determinati:

– I2023 = 4,5% (par. 3.11 DCO 275/23)

– I2024 = 9,3%, che potrebbe essere ridotto a fine luglio (par. 3.12 DCO 275/23).

Assumendo pari a 100 il valore dei costi effettivi sostenuti nel 2022 (derivanti da fonti contabili e obbligatorie) e ipotizzando che, in assenza di inflazione, gli stessi siano rimasti in linea a quelli dell’anno 2021 su cui si è basato il PEF 2023 (anno a-2), ci troveremmo ad avere:

– Costi 2021 utilizzati per la determinazione del PEF 2023 = 100

– Costi 2022 da utilizzare per la determinazione del PEF 2024 = 100 * 1,045 * 1,093 = 114,22.

Solo con la dinamica inflattiva dei costi, registrata negli anni 2023 e 2024 rispetto ai dati di partenza dell’anno 2022, ci troveremmo nel 2024 con un incremento dei valori di costo posti alla base del PEF più alti del 14,22% rispetto ai valori base presi in considerazione nel 2023. Il tutto ovviamente in assenza di miglioramenti della qualità o ampliamento del perimetro gestionale. Con un limite alla crescita delle entrate tariffarie fissato al 9,6% (par. 3.4 DCO 275/23), anche ammettendo un parametro valorizzabile al massimo del 7% (par. 3.6 DCO 275/23) oltre all’indice di inflazione programmata del 2,7% (par. 3.3 DCO 275/23), è plausibile pensare che la stragrande maggioranza degli ETC dovrà fare ricorso alle istanze per il superamento del limite tariffario.

 

A margine di queste considerazioni ci preme ricordare che ARERA segnala a tutti i soggetti interessati che entro il 20 luglio potranno essere trasmesse le osservazioni e proposte in forma scritta sul documento di consultazione finale messo a disposizione (scaricabile qui). Invitiamo tutti coloro che siano interessati a trasmettere all’Autorità le osservazioni sopra espresse a contattarci scrivendo a tributi@neopa.it al fine di ricevere gratuitamente il nostro supporto per la sottoposizione di dette osservazioni ad ARERA.