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Un emendamento alla Legge di Bilancio riaprirebbe i termini di pubblicazione delle delibere tributarie

Sulla base di quanto stabilito all’articolo 13, comma 15-ter, del decreto-legge 6 dicembre 2011,n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e all’articolo 1, commi 762 e 767, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, com’è ormai noto, le delibere di approvazione delle tariffe e delle aliquote dei tributi locali, per poter esplicare i loro effetti nell’anno di riferimento, devono essere inviate al MEF (tramite Portale del Federalismo Fiscale) entro il 14 ottobre dell’anno stesso per la pubblicazione entro il 28 ottobre.

Con un emendamento presentato al disegno di Legge di bilancio per l’anno 2024, apportato dai relatori in data 13 dicembre 2024, nell’esame in Commissione Bilancio al Senato, il legislatore interviene ora a prorogare le scadenze di cui sopra per il solo anno 2023 consentendo ai Comuni di considerare tempestiva la pubblicazione anche se avvenuta entro il 30 novembre 2023 (con pubblicazione entro il 15 gennaio 2024 da parte del MEF).
Pare evidente che questa modifica, giungendo postuma rispetto all’approvazione della Legge di Bilancio (il 30 novembre 2023 è già decorso ad oggi), abbia l’intento di “salvare” qualche invio effettuato oltre il limite da parte di Comuni ritardatari.

Un’ulteriore modifica che trova spazio tra gli emendamenti proposti riguarda la precisazione che nel caso in cui la scadenza del 14 ottobre per l’invio (e del 28 ottobre per la pubblicazione) corrisponda ai giorni di sabato o domenica, la stessa venga prorogata al primo giorno lavorativo successivo.
Dalla lettura combinata dei due emendamenti emerge come con buona probabilità diversi Comuni già nell’anno in corso abbiano considerato il termine del 14 ottobre (coincidente con il sabato) fosse prorogato al 16 (lunedì) pur in assenza di esplicita disposizione normativa. Il rischio circa l’inapplicabilità delle delibere potrebbe aver quindi spinto il legislatore ad intervenire con la proroga per il 2023 ed il chiarimento per gli anni successivi.