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PA, obbligo di riunioni a distanza e potenziamento del lavoro agile

È da poco terminata la conferenza stampa con la quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato le nuove misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Tra le novità dell’ultima ora troviamo anche la sospensione delle attività convegnistiche o congressuali e l’introduzione dell’obbligo per le pubbliche amministrazioni di svolgere riunioni esclusivamente a distanza.

Nella bozza del Dpcm si legge infatti che “sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza; tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che sia assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubblico, ad accezione di quelle di rilevanza nazionale, si svolgono senza la presenza di pubblico; nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza”.

Viene inoltre demandato ad un apposito decreto del Ministro della pubblica amministrazione il potenziamento del ricorso allo smart working per i dipendenti pubblici, con l’introduzione di una soglia minima che dovrebbe aggirarsi intorno al 70% delle attività compatibili con tale modalità di svolgimento della prestazione.