Skip to content

DL “Aiuti”: arriva la sanatoria degli effetti degli eventuali ritardi nell’approvazione del rendiconto 2021

Nella notte le Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera hanno completato l’esame del disegno di legge di “conversione in legge del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina” (il c.d. decreto “Aiuti”).

I deputati hanno votato fino a poco prima dell’alba e hanno quindi conferito mandato ai relatori per far approdare il provvedimento in Aula lunedì.

Tra i numerosi emendamenti che hanno ottenuto il via libera spunta anche la “sanatoria” per gli enti locali che hanno approvato in ritardo il Rendiconto 2021.

L’emendamento in questione, proposto dall’Anci, prevede infatti che “Per l’anno 2022, agli enti locali che, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, abbiano approvato e trasmesso alla banca dati delle amministrazioni pubbliche i rendiconti relativi all’anno 2021, anche se approvati in data successiva al termine del 30 aprile 2022, non si applicano le restrizioni connesse al mancato rispetto dei termini di approvazione dei rendiconti previsti in materia di assunzioni dall’articolo 9, comma 1-quinquies, del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016, n. 160. Gli enti locali di cui al primo periodo possono altresì dare applicazione alle disposizioni dell’articolo 1, comma 1091, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, in materia di destinazione di parte del maggiore gettito dell’imposta municipale propria e della tassa sui rifiuti al potenziamento delle attrezzature e all’incentivazione del personale delle strutture preposte alla gestione delle entrate”.

La modifica approvata permette dunque di evitare gli effetti delle restrizioni vigenti in caso di mancato rispetto dei termini di approvazione dei rendiconti, con riferimento sia a rallentamenti nelle procedure assunzionali che all’impossibilità di attivare programmi di potenziamento della gestione delle entrate e di incentivazione del relativo personale.