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Smart working, in vigore le nuove norme contenute nel DL “Proroghe”

Cambia ancora la normativa che regola il lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni, sia in regime ordinario che emergenziale. Il Governo, infatti, durante il Consiglio dei Ministri svoltosi il 29 aprile scorso, ha approvato un decreto-legge (il c.d. decreto “Proroghe”) che apporta diverse modifiche alla disciplina dello smart working introdotta dall’articolo 263 del decreto-legge n. 34 del 2020.

Una riforma improntata alla valorizzazione dell’autonomia organizzativa delle pubbliche amministrazioni, che le lascia libere di individuare autonomamente quali attività possono essere svolte in lavoro agile e quanti dipendenti destinare ad esse.

Da un primo monitoraggio effettuato dalla Funzione pubblica, si legge in un comunicato pubblicato sul sito internet del Dipartimento, emerge l’intelligenza e la flessibilità delle risposte delle amministrazioni tutte, centrali e locali. Si dimostra pertanto rispettato in pieno lo spirito della norma: il ritorno alla normalità avverrà con un processo graduale, coerente con il progressivo riavvio delle attività in tutto il Paese, con le regole di prevenzione anti-contagio e con le esigenze del sistema dei trasporti, ma soprattutto restituendo alle singole amministrazioni la piena autonomia organizzativa.

È importante, sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, aver lasciato alle singole amministrazioni la facoltà di decidere liberamente il numero di dipendenti in smart working sulla base di alcuni indicatori fondamentali: la continuità e l’efficienza dei servizi e la soddisfazione degli utenti, ossia di 60 milioni di italiani. È un’operazione che va letta senza paura e senza allarmismi: in progress gli uffici si autoregoleranno, perché hanno il massimo dell’autonomia e della flessibilità, e i servizi per cittadini e imprese miglioreranno e aumenteranno. Parallelamente, ai tavoli per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, lo strumento del lavoro agile sarà opportunamente regolato, a tutela dei lavoratori. È un ulteriore elemento per valorizzare il lavoro da remoto”.

Al fine di agevolare la lettura delle nuove disposizioni introdotte dall’art. 1 del D.L. 56/2021, abbiamo predisposto un breve approfondimento (che potete consultare cliccando qui) che ne sintetizza tutte le principali ricadute applicative.