Avrà luogo quest’oggi (23 dicembre) il voto di fiducia al Senato sul maxiemendamento alla manovra che recepisce interamente le modifiche approvate dalla Commissione Bilancio.
Non ha trovato spazio, alla fine, la cancellazione dei vecchi tetti di spesa per il personale imposti dalla legge 296/2006, che impediscono agli enti locali di superare la spesa sostenuta a tale titolo molti anni or sono (spesa del 2008 per i comuni fino a 1.000 abitanti, le unioni dei comuni, le comunità montane e i consorzi, spesa media del periodo 2011-2013 per i comuni di maggiori dimensioni, le città metropolitane e le province).
L’unica modifica di rilievo introdotta dalla Legge di bilancio in tema di personale è quella contenuta nel comma 1-bis dell’art. 58, il quale, nel novellare l’articolo 14, comma 1-bis, del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, come convertito dalla legge 9 maggio 2025, n. 69, ha previsto espressamente la possibilità per i comuni di trasferire alle unioni dei comuni, alle comunità montane e alle comunità isolane o di arcipelago a cui aderiscono una quota dell’incremento delle risorse affluite alla componente stabile dei propri fondi, con la contestuale riduzione permanente di pari importo di tale componente certificata dall’organo di revisione.
Viene così colmata la lacuna precedente che non consentiva agli enti associativi di avvalersi (neppure indirettamente) delle facoltà di incremento del salario accessorio previste dalle disposizioni sopra richiamate (si veda in particolare il parere della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti della Lombardia n. 280/2025).
