La bozza della Legge di bilancio 2026 prevede, all’art. 119, una nuova modalità di quantificazione del fondo crediti di dubbia esigibilità basata sul risultato dell’esercizio in cui è stato accertato un miglioramento della capacità di riscossione rispetto alla media del triennio precedente. Le condizioni previste per poter procedere con tale nuova modalità di calcolo dovranno essere puntualmente definite con decreto RGS da emanarsi entro il 31 marzo 2026 e dovranno contemplare almeno:
- la formale attivazione di un progetto, almeno triennale, diretto a rendere strutturale il miglioramento accertato;
- il monitoraggio dell’attuazione dei nuovi conteggi e del consolidato miglioramento della capacità di incasso tramite l’invio a BDAP dei residui afferenti al rendiconto della gestione, dettagliati al quinto livello della struttura del piano dei conti integrato.
L’entrata a regime delle nuove modalità di calcolo è prevista a partire dall’approvazione del bilancio di previsione 2027/2029 con possibilità di anticipare l’adeguamento del FCDE in sede di assestamento 2026.
La determina del Ragioniere generale dello Stato dovrebbe poi prevedere indicazioni al fine di promuovere un maggiore livello di accuratezza nell’elaborazione delle previsioni di bilancio in termini di cassa, garantendone la coerenza con gli stanziamenti di competenza.
Tale passaggio richiama inevitabilmente il collegamento con il Piano dei flussi di cassa, adempimento che nel corso dell’anno 2025, in molti casi, è rimasto un mero compitino eseguito demandando per lo più alle funzionalità dei software i risultati, senza prevedere un’analisi ragionata dei flussi a tutela della tenuta di cassa dell’ente e della veridicità non solo degli stanziamenti di cassa ma anche di competenza.