Nel corso della seduta di ieri, le commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera hanno approvato i primi emendamenti al ddl di conversione del decreto-legge 25/2025.
Tra questi spiccano per importanza quelli volti a ridimensionare l’obbligo per gli enti locali di destinare alle procedure di mobilità almeno il 15% delle proprie facoltà assunzionali.
Per effetto di queste modifiche, infatti, quest’obbligo rimarrà in vigore soltanto per gli enti locali con un numero di dipendenti a tempo indeterminato superiore a 50 e, comunque, solo nel caso in cui il piano assunzionale preveda un numero di assunzioni pari o superiore a 10 unità di personale.
Viene inoltre specificato che la percentuale del 15% dovrà essere calcolata non già sulla capacità assunzionale teorica a disposizione dei singoli enti, bensì solo sulle facoltà assunzionali effettivamente destinate ad assunzioni in ciascun esercizio finanziario (quindi, in sostanza, sul numero di posti banditi).