Con il Documento per la consultazione 240/2025/R/RIF, ARERA ha fornito gli orientamenti in materia di riconoscimento del bonus sociale rifiuti. Il documento giunge a seguito della deliberazione 133 del 1° aprile scorso e fornisce moltissime informazioni relative al riconoscimento del bonus sociale. Tra le più rilevanti (e attese dai Comuni) spicca l’indicazione dell’applicazione del bonus soltanto a decorrere dall’annualità 2026; l’Autorità dispone infatti che “non appare possibile procedere all’erogazione dell’agevolazione già nel 2025, in considerazione delle scadenze previste per l’approvazione della TARI e delle tempistiche necessarie per trasmettere ai gestori delle tariffe e rapporti con gli utenti l’elenco dei beneficiari del 2025, primo anno di riconoscimento del bonus sociale rifiuti, in tempi compatibili con l’approvazione della TARI medesima”.
Sebbene il documento sia ancora di fatto posto in consultazione (ARERA si è impegnata ad emanare comunque la delibera entro il 31 luglio prossimo) gli orientamenti dell’Autorità paiono piuttosto definitivi. In altro punto del documento si conferma che “l’Autorità è orientata a disporre l’erogazione del bonus rifiuti di competenza 2025 (calcolato come riduzione della TARI/tariffa di competenza dell’anno 2025) a valle dell’effettiva implementazione del sistema di trasmissione dei flussi, da applicarsi in maniera ordinata e coerente alla TARI (ovvero tariffa corrispettiva) relativa al 2026”.
Tuttavia l’Autorità continua a ritenere necessario l’inserimento della componente perequativa Ur3 (del valore di 6,00 €) all’interno dei documenti di riscossione: “in merito all’applicazione della componente perequativa (Ur3) l’Autorità ritiene opportuno che la fase di provvista sia sempre anteriore rispetto alla fase di erogazione delle agevolazioni”.
Secondo ARERA “quanto sopra avrà l’effetto, da un lato, di alleviare l’onere in capo ai gestori che finanziano il meccanismo perequativo, per i quali i versamenti a CSEA sono posticipati di un anno, e allo stesso tempo, permetterà di acquisire le risorse aggiuntive dell’anno “a” ai gestori che attendono le erogazioni da parte di CSEA, limitando l’onere finanziario dovuto all’anticipazione delle agevolazioni spettanti agli utenti beneficiari”. Di fatto quindi l’importo richiesto ed incassato dai contribuenti nel corso del 2025 dovrà essere trattenuto dagli enti che lo utilizzeranno nel 2026 per il riconoscimento dei bonus ai beneficiari e dovrebbero riversare la quota in eccesso a CSEA ad inizio 2027.
Tutto quanto sopra, come anticipato, è contenuto all’interno del documento di consultazione e potrebbe quindi subire modifiche all’interno della deliberazione finale attesa per la fine del mese di luglio. È fortemente probabile tuttavia, viste le problematiche di scambio dati evidenziate da ARERA, che nel corso del 2025 non verrà erogato alcun bonus: in tal senso i Comuni potranno quindi procedere all’emissione degli avvisi di pagamento definitivi, senza incognite connesse alla conoscibilità dei dati inerenti ai bonus sociali.