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Sblocco del salario accessorio negli enti locali: arriva l’emendamento al decreto PA

Alla fine il tanto atteso superamento del tetto al salario accessorio degli enti locali ci sarà, ma non per tutti e con risorse interamente a carico dei bilanci delle singole amministrazioni (senza alcuna forma di ristoro e/o contributi statali).

Dunque, la possibilità di disporre questo incremento degli stipendi, che ovviamente va in deroga al tetto del salario accessorio del 2016, sarà legata alla condizione finanziaria dei singoli enti. Solo le amministrazioni in equilibrio e con bilanci solidi potranno effettivamente beneficiare della rimozione del tetto di spesa.

Invero, secondo l’ultima formulazione dell’emendamento presentata ieri in commissione a tarda serata, tale aumento dovrà avvenire «nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 33, commi 1, 1-bis e 2, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, e dell’equilibrio pluriennale di bilancio asseverato dall’organo di revisione».

A tali enti contabilmente “virtuosi” la norma consentirà di «incrementare, in deroga al limite di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, il Fondo risorse decentrate destinato al personale in servizio, sino al conseguimento di una incidenza delle somme destinate alla componente stabile del predetto fondo, maggiorate degli importi relativi alla remunerazione degli incarichi di posizione organizzativa, sulla spesa complessivamente sostenuta nell’anno 2023 per gli stipendi tabellari delle aree professionali, non superiore al 48 per cento».

Per cui, per stimare l’entità massima dell’incremento, occorrerà rapportare la somma di componente stabile del Fondo e quote destinate alla retribuzione accessoria delle EQ (retribuzione di posizione e di risultato) alla spesa complessivamente sostenuta dall’ente nell’anno 2023 per gli stipendi tabellari delle aree professionali (rilevabile dalla tabella 12 del conto annuale di quell’anno).

Tuttavia, per scongiurare il rischio di un aumento incontrollato della spesa pubblica, si prevede l’attivazione di un puntuale sistema di monitoraggio. Gli enti saranno infatti tenuti ad indicare, attraverso il conto annuale, i maggiori oneri sostenuti in applicazione di tale incremento e la misura del rapporto percentuale conseguito in attuazione di quanto previsto dal presente comma.

Chi non adempirà a quest’obbligo si vedrà bloccare il 25% delle risorse incrementali fino alla regolarizzazione delle inadempienze.

Tags: DL PA, Trattamento accessorio