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Probabile sblocco delle graduatorie concorsuali negli enti territoriali

Dovrebbe essere discusso e votato la settimana prossima dalle Commissioni riunite I e XI della Camera un emendamento presentato da Roberto Pella (parlamentare e vicepresidente vicario dell’Anci) al ddl di conversione del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75 (recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025), che attenua notevolmente l’impatto delle limitazioni all’utilizzo delle graduatorie concorsuali introdotte di recente dalla legge di conversione del D.L. n. 44/2023.

La norma, lo ricordiamo, ha introdotto un limite massimo al numero dei candidati idonei pari al “20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi” (ferma restando, per l’idoneità, anche la condizione del conseguimento di un punteggio non inferiore a quello minimo previsto dal bando).

La modifica proposta esclude dall’ambito soggettivo di applicazione della normativa su richiamata i concorsi «banditi per il reclutamento di personale sanitario, educativo, scolastico, ivi incluso quello impiegato nei servizi educativo-scolastici gestiti direttamente dai comuni e dalle unioni di comuni», nonché le «procedure concorsuali bandite dalle Regioni, dalle province, dagli enti locali o da enti o agenzie da questi controllati o partecipati, che prevedano un numero di posti messi a concorso non superiore a 20 unità e per l’effettuazione di assunzioni a tempo determinato».