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La selezione di personale nelle Pubbliche Amministrazioni: presentato il rapporto Formez PA 2022

È stato presentato oggi, presso la sede dell’Associazione della stampa estera in Italia, in via dell’Umiltà a Roma, il Rapporto Formez PA 2022 curato dal Centro studi e attività internazionali. Presenti il Presidente dell’istituto in house alla Presidenza del Consiglio-Dipartimento della funzione pubblica, Alberto Bonisoli e la Direttrice generale Patrizia Ravaioli.

Il Rapporto Formez PA 2022, oltre al volume sui dati principali, Formez at a glance, è composto da altri tre volumi dedicati ai temi del reclutamento, della transizione digitale e dello sviluppo delle aree interne.

Per quanto riguarda in particolare il tema della selezione di personale, lo studio condotto da Formez evidenzia le seguenti linee di tendenza generali:

  • la persistente attrattività del comparto pubblico, anche se con le oramai consolidate asimmetrie territoriali, evidenti soprattutto dai dati sulle procedure concorsuali semplificate, che hanno visto in media 102,3 candidature per ogni posto assegnato (67 le candidature medie per ogni posto bandito dalle procedure concorsuali ordinarie);
  • l’elevata partecipazione delle donne: 6 candidati risultati idonei su 10 sono donne;
  • l’elevata età media dei nuovi ingressi (36 anni) nelle pubbliche amministrazioni, aspetto rilevante se si considera l’obiettivo di abbassare l’età media del personale pubblico;
  • l’elevato livello di scolarizzazione dei candidati: l’80% dei candidati possiede una laurea;
  • la persistente difficoltà a coprire il fabbisogno di profili professionali tecnici o particolarmente specializzati o emergenti, che già dalle prove iniziali (eventuali preselettive e scritti) registrano un abbattimento della partecipazione rispetto alle candidature (sotto al 30% dei convocati per statistici, informatici, ingegneri e architetti);
  • l’affacciarsi sulla scena del fenomeno delle rinunce da parte dei vincitori, probabilmente derivato, in un sistema più moderno e ordinario, anche dalla “cannibalizzazione” tra procedure per profili assimilabili a vario titolo, in primis per i requisiti di accesso richiesti tra i quali i candidati vincitori scelgono in base a criteri di utilità soggettiva, quali la stabilità del rapporto di lavoro o la sede di servizio (il 41,5% dei candidati ai concorsi banditi dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2022 ha partecipato a più procedure, il 26% di questi è risultato idoneo a due o più concorsi);
  • il consistente abbattimento dei tempi di completamento delle procedure, ora ordinariamente ricompresi nei sei mesi dalla pubblicazione del bando, con punte di poco più di tre in alcuni casi.