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Decreto “Reclutamento” pubblicato in G.U.

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, recante “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia” (c.d. decreto “Reclutamento).

Il testo definitivo del decreto ha subìto alcune modifiche rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi. Due le novità più rilevanti: 1) è sparita la soppressione del limite annuale per l’assunzione di incarichi dirigenziali a titolo gratuito da parte dei dirigenti pubblici in quiescenza; 2) si conferma che i poteri di indirizzo, controllo e sanzionatori in materia di anticorruzione restano di competenza esclusiva dell’Anac.

Trovano conferma, invece: 1) il possibile superamento dei limiti di spesa relativi al trattamento economico accessorio dei dipendenti pubblici, fermo restando che ciò potrà avvenire solo «compatibilmente con il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica» e «secondo criteri e modalità da definire nell’ambito dei contratti collettivi nazionali di lavoro e nei limiti delle risorse finanziarie destinate a tale finalità»; 2) la modifica della disciplina delle progressioni verticali nel pubblico impiego, con la reintroduzione di procedure interamente riservate al personale interno per non oltre il 50% delle assunzioni possibili in base alla programmazione; 2) la modifica della disciplina della mobilità volontaria prevista dall’art. 30 del D.Lgs. n. 165/2001, con l’eliminazione del nulla osta al trasferimento da parte dell’amministrazione di appartenenza (ad eccezione di alcuni casi particolari); 3) l’estensione anche alle pubbliche amministrazioni della possibilità di attivare contratti di apprendistato professionalizzante e di alta formazione e ricerca; 4) la delega alla contrattazione collettiva per la individuazione di una ulteriore area all’interno della quale verrà inquadrato il personale di elevata qualificazione (non si usa più la locuzione “alta specializzazione”).

Pubblichiamo qui e le slide predisposte dal Dipartimento della funzione pubblica per chiarire i contenuti del provvedimento.