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Affidamento SPL: la durata è un elemento essenziale per la valutazione di sostenibilità

Nel recente atto di segnalazione n. AS2096/2025, l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato evidenzia l’importanza di correlare la durata degli affidamenti di servizi pubblici locali all’entità degli investimenti a carico del concessionario e del capitale investito dallo stesso ed alla necessità di una sua equa remunerazione.

A seguito dell’analisi condotta sulla relazione di ricognizione dei servizi pubblici locali predisposta da un comune, l’AGCM, nel rilevare le durate particolarmente lunghe di alcuni affidamenti censiti (tra i trenta e gli ottantacinque anni per la gestione parcheggi, quarantacinque anni per gestione farmacie comunali, quarantuno anni per gestione centro alimentare all’ingrosso), ha segnalato come il collegamento tra la durata dell’affidamento e gli investimenti a carico dell’affidatario (ora previsto dall’articolo 19 del d.lgs. n. 201/2022) rappresenti un principio immanente all’istituto della concessione di pubblico servizio che è nato per apprestare servizi di pubblica utilità in carenza di adeguate risorse finanziarie per realizzare gli impianti e le infrastrutture necessari al loro svolgimento. Tale principio è riscontrabile sin dalla c.d. legge di municipalizzazione (n. 103/1903) – che, insieme al Regio Decreto n. 2578/19255 (rubricato “Approvazione del testo unico della legge sull’assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Provincie”), ha regolato la gestione pubblica dei servizi locali in Italia per circa un secolo.

L’Antitrust evidenzia quindi come anche per gli affidamenti di lunga durata, disposti in epoca precedente al d.lgs. n. 201/2022, l’Ente sia tenuto a dimostrare la sussistenza di un effettivo collegamento tra durata dell’affidamento e remunerazione del capitale investito in virtù del suddetto principio generale, vigente nel nostro ordinamento da epoca risalente.

Rispetto al quadro che ha delineato l’AGCM, emerge come, in fase di affidamento, risulti fondamentale, per definirne la durata, predisporre e valutare il piano economico finanziario della gestione del servizio in modo da verificare l’entità dell’investimento a carico del concessionario e la capacità delle entrate di garantire un’equilibrata ed equa remunerazione del gestore. In fase di affidamento del servizio, diventa poi fondamentale, secondo l’Antitrust, riportare la puntuale indicazione, nella relazione di cui all’articolo 30 del d.lgs. n. 201/2022 (ricognizione periodica SPL), degli investimenti realizzati e/o ancora da realizzare per consentire all’Ente di verificare l’effettiva capacità gestionale della società affidataria di rispettare le condizioni pattuite e, in caso di andamento gestionale insoddisfacente, di intraprendere le necessarie misure correttive, ivi compresa la ridefinizione della durata dell’affidamento, se non anche la sua revoca.

Sul tema della governance dei servizi pubblici locali e delle società partecipate, ci permettiamo ricordare il nostro prossimo webinar del 24 settembre, organizzato in collaborazione con Technical Design.

Tags: Durata affidamenti SPL, Ricognizione SPL